N. 58 Chiara Sgarbi

30,00 

  • Poster prodotto in Italia con stampa Giclée in alta qualità a 10 colori
  • Formato A3, 297 mm x 420 mm
  • Carta Fine Art Innova in alphacellulosa da 210 gr, certificata ISO 9706
  • Cornice non inclusa

N.B. I poster vengono stampati ogni settimana in base agli ordini ricevuti e non sono disponibili in pronta consegna.
Dopo l’ordine attendi conferma via mail quando saranno disponibili per il ritiro c/o Libredicola, all’interno della stazione ferroviaria di Ferrara.


Illustrazione di Chiara Sgarbi @chiara.sgarbi

Sono nata a Ferrara, dove vivo, lavoro e, probabilmente, resterò sempre. Dopo aver fatto la restauratrice per 20 anni, ho intrapreso un percorso creativo, attraverso la tecnica del collage (analogico e digitale), che mi ha portato a realizzare diverse mostre personali e collettive. Parallelamente mi occupo di pedagogia e didattica dell’arte, scrivo e illustro libri per ragazzi, mi prendo cura del mio bel giardino, di un marito, una figlia e due gatti indisciplinati. Con la mia città ho, come tanti, un rapporto di amore e odio ma, se sono ancora qui, è perchè sono sempre pronta a perdonarla.

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Descrizione

Ormai avanti con l’età, Ercole I d’Este auspicava al più presto la nascita di un erede maschio: l’arrivo della primogenita Isabella venne accolta con gioia, ma quando nel 1475 arrivò Beatrice il duca la considerò una grave sciagura. Momento fondamentale per la dinastia fu dunque l’arrivo del primo maschio, Alfonso I, l’anno dopo. Pur non avendo studiato lettere, Alfonso è rimasto indissolubilmente legato alla letteratura per i suoi rapporti con Ludovico Ariosto. Coltivò la musica e l’architettura, lavorò al tornio, costruì pezzi di artiglieria e divenne abile nel manovrarli, destreggiandosi tra Venezia, Stato Pontificio, Francia e Spagna in guerre sanguinose. Il quarto duca di Ferrara fu uno dei protagonisti della storia europea e anche uno dei più illuminati mecenati delle arti del suo tempo: portò la città al centro della vita culturale italiana, circondato da “artisti di corte” prestigiosi, come De’ Roberti o Dosso Dossi, ma pure Raffaello, Michelangelo e Tiziano fuori mura. Il padre Ercole, che utilizzò le nozze dei figli per legarsi ad alcune potenti famiglie italiane, lo volle sposo prima di Anna Maria Sforza, nipote del Moro, poi della famigerata Lucrezia Borgia, pur di garantirsi il sostegno papale e una lautissima dote.

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