N. 21 Chiara Sgarbi

30,00 

  • Poster prodotto in Italia con stampa Giclée in alta qualità a 10 colori
  • Formato A3, 297 mm x 420 mm
  • Carta Fine Art Innova in alphacellulosa da 210 gr, certificata ISO 9706
  • Cornice non inclusa

N.B. I poster vengono stampati ogni settimana in base agli ordini ricevuti e non sono disponibili in pronta consegna.
Dopo l’ordine attendi conferma via mail quando saranno disponibili per il ritiro c/o Libredicola, all’interno della stazione ferroviaria di Ferrara.


Illustrazione di Chiara Sgarbi @chiara.sgarbi

Sono nata a Ferrara, dove vivo, lavoro e dove, probabilmente, resterò sempre. Dopo aver fatto la restauratrice per circa 20 anni, ho intrapreso un percorso creativo, attraverso l’uso della tecnica del collage (analogico e digitale), che mi ha portato a realizzare diverse mostre personali e collettive. Parallelamente mi occupo di pedagogia e didattica dell’arte, scrivo e illustro libri per ragazzi, mi prendo cura del mio bel giardino, di un marito, una figlia e due gatti indisciplinati. Con la mia città ho, come tanti, un rapporto di amore e odio ma, se sono ancora qui, è perché sono sempre pronta a perdonarla.

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Descrizione

Parisina era figlia di Andrea Malatesta, signore di Cesena. Aveva pochi giorni, nel 1404, quando sua madre venne avvelenata e così crebbe alla corte dello zio Carlo a Rimini. A soli quattordici anni sposò il marchese di Ferrara Niccolò III d’Este trasferendosi in una città funestata dalla peste. Nonostante le plateali e documentate infedeltà del marchese, l’unione andò avanti per sette anni, poi durante un viaggio per far visita ai familiari, nel 1424, Parisina venne accompagnata da uno dei figliastri di Niccolò, Ugo d’Este, nato dalla sua favorita Stella de’ Tolomei.
I due ebbero modo di conoscersi meglio e a Ravenna divennero amanti. La relazione proseguì di nascosto anche al ritorno a Ferrara: per nascondersi i due si incontravano di nascosto nelle delizie fuori città.
Ma riuscire a farla franca a lungo era impresa impossibile: messo in guardia da un’ancella, Niccolò li spiò scoprendo la tresca. Vennero denunciati, rinchiusi nelle segrete del Castello Estense e processati a tempo di record. La notte del 21 maggio 1425, nei sotterranei di una torre, vennero decapitati e i loro corpi seppelliti fuori dalla tomba di famiglia.