N. 54 Paolo Bevilacqua
30,00 €
- Poster prodotto in Italia con stampa Giclée in alta qualità a 10 colori
- Formato A3, 297 mm x 420 mm
- Carta Fine Art Innova in alphacellulosa da 210 gr, certificata ISO 9706
- Cornice non inclusa
N.B. I poster vengono stampati ogni settimana in base agli ordini ricevuti e non sono disponibili in pronta consegna.
Dopo l’ordine attendi conferma via mail quando saranno disponibili per il ritiro c/o Libredicola, all’interno della stazione ferroviaria di Ferrara.
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Illustrazione di Paolo Bevilacqua @monkeyfriday
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Paolo Bevilacqua, 1976 (ma non li dimostra), ferrarese, una laurea in filologia romanza. Curioso di visivo e di contemporaneo, gli capita di diventare art director in agenzia di comunicazione nella quale si occupa di linguaggi digitali.
Illustratore appassionato, sono suoi i personaggi degli illustri ferraresi che si incontrano ancora in qualche angolo della città. Una predilezione per le illustrazioni vettoriali e le simmetrie, per i cani, per l’estetica del cinema asiatico e la montagna, in estate e in inverno. Le sue rappresentazioni sono un’analisi, del tutto personale, dell’attualità e di quello che ci circonda.
Descrizione
C’è una ricorrenza che ogni anno fa male, una ferita sempre aperta per l’intera comunità ferrarese, una storia che per sempre farà ribollire il sangue nelle vene di chi la racconta e ne porterà avanti il ricordo. È una storiaccia quella di Aldro, mani dietro la schiena, schiacciato a terra sull’asfalto da quattro poliziotti fino a non respirare più, a due passi dall’ippodromo e da casa sua, dopo una notte in giro con gli amici. È una storiaccia di pestaggi, manganelli, di silenzi, di persone che si girano dall’altra parte, di uno Stato che non riesce a togliere la divisa a chi si è reso responsabile di un omicidio, di un orrore che non è stato l’ultimo e che invano speriamo sempre non debba capitare più. Ma quella di Federico Aldrovandi è anche una storia di orgoglio e giustizia, di un cuore enorme che da quel giorno non ha mai davvero smesso di battere, di sit-in, mobilitazioni, denunce, processi, di una comunità che si è stretta intorno al coraggio di Patrizia e Lino, più grande del dolore di chi perde un figlio senza motivo. Quella di Aldro è la ferita più dolorosa che la nostra città porta al petto, e ogni 25 settembre, da 18 anni, è lo schiaffo che ci serve per non dimenticarla mai.