N. 98 Adolfo Magrini
da 20,00 €
- Poster prodotto in Italia con stampa Giclée in alta qualità a 10 colori
- Carta Fine Art Innova in alphacellulosa da 210 gr, certificata ISO 9706
- Timbrato a secco “The Ferrareser”
- Cornice non inclusa
N.B. I poster vengono stampati ogni settimana in base agli ordini ricevuti e non sono disponibili in pronta consegna. Dopo l’ordine attendi conferma via mail per il ritiro di persona, oppure scegli la spedizione con corriere espresso in tutta Italia.
—
Illustrazione di Adolfo Magrini
Descrizione
Proseguendo nell’opera di riscoperta dei vecchi illustratori ferraresi, dopo la copertina di The Ferrareser dedicata nel 2024 ad Aimone Bisi, iniziamo la stagione 2025 con Adolfo Magrini, del quale è appena ricorso il 150° anniversario della nascita.
Nato a Ferrara nel 1874 è stato un importante pittore e grafico ferrarese, recentemente riscoperto in occasione del 150° anniversario della sua nascita. La sua opera si colloca tra tardo romanticismo, simbolismo mitteleuropeo e liberty secessionista, influenzata da artisti come Böcklin, Von Stuck, Klinger e Klimt. Dopo gli studi a Ferrara e Napoli con Domenico Morelli, tornò nella sua città sviluppando uno stile personale, ispirato al Rinascimento ferrarese e alla letteratura cavalleresca. Celebre è il dipinto su Marfisa d’Este, esposto alla Biennale di Venezia del 1899, in cui si mescolano atmosfere decadenti e suggestioni decorative.
Illustratore prolifico, collaborò con Alinari per una prestigiosa edizione della Divina Commedia (1902-1903), firmando anche manifesti, copertine e scenografie teatrali. Si dedicò a soggetti religiosi, come la pala per Sant’Egidio e una Sacra Famiglia oggi alla Fondazione Cavallini Sgarbi. Trasferitosi a Milano nel 1908, lavorò per grandi editori sviluppando uno stile più sobrio e realista. Illustrò numerosi classici, tra cui Le mille e una notte, Don Chisciotte, Cyrano de Bergerac, Il libro della giungla.
Il suo capolavoro è Leggende cavalleresche (Hoepli, 1935), da lui curato e illustrato, dove fonde lo stile vittoriano preraffaellita con richiami alla tradizione italiana. Un esempio è la scena di battaglia qui riprodotta, in cui il cavaliere Roberto decapita un turco: un disegno raffinato che unisce Paolo Uccello a De Carolis. Magrini non abbandonò mai il mondo ariostesco: significativo il dipinto Fiordiligi e Brandimarte (ca. 1920), che unisce divisionismo e ricordi preraffaelliti, sostenuto dal gallerista Grubicy e dal suo ebanista Zaccari.
Collaborò anche con la stampa periodica e fu incisore: tre sue stampe animalier sono oggi al Museo “De Pisis” di Ferrara. Morì a Milano nel 1957, senza dimenticare Ferrara, alla quale dedicò un ciclo incompiuto di leggende cittadine.
Ti potrebbe interessare…
-
N. 64 Aimone Bisi
da 20,00 € Scegli Questo prodotto ha più varianti. Le opzioni possono essere scelte nella pagina del prodotto



