N. 59 Silvia Meneghini e Rossella Merighi
30,00 €
- Poster prodotto in Italia con stampa Giclée in alta qualità a 10 colori
- Formato A3, 297 mm x 420 mm
- Carta Fine Art Innova in alphacellulosa da 210 gr, certificata ISO 9706
- Cornice non inclusa
N.B. I poster vengono stampati ogni settimana in base agli ordini ricevuti e non sono disponibili in pronta consegna.
Dopo l’ordine attendi conferma via mail quando saranno disponibili per il ritiro c/o Libredicola, all’interno della stazione ferroviaria di Ferrara.
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Illustrazione di Silvia Meneghini e Rossella Merighi @ilmiodiariodistoriadellarte
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Silvia e Rossella si sono conosciute tra le strette mura di Zuni e non si sono più lasciate. Da allora continuano a curiosare tra ogni forma d’arte e a cercare la bellezza dell’essenziale in ogni cosa.
Forti della loro diversità sono cresciute in un’amicizia che è diventata anche un’unione creativa quando hanno deciso di realizzare il loro primo libro “Il mio diario di storia dell’arte”. Continueranno a sognare in grande per creare nuovi mondi dove grafica e illustrazione prendono vita.
Descrizione
Le formelle dei Mesi sono sculture che ornavano la grande Porta dei Pellegrini, o dei Mesi appunto, aperta sul fianco meridionale della Cattedrale di Ferrara, verso l’attuale piazza Trento e Trieste.
Sono opera di uno scultore anonimo da allora noto come Maestro dei Mesi di Ferrara: il mistero sulla sua identità è uno dei più affascinanti della storia dell’arte medievale. Fu attivo a Ferrara, Forlì e Venezia nella prima metà del Duecento e senz’altro uno dei più grandi scultori della sua generazione.
Le formelle rappresentano in modo estremamente realistico il lavoro e le stagioni nei dodici mesi dell’anno, anche se tre (giugno, ottobre, dicembre) sono andate perdute negli anni.
Quella del mese di Gennaio ritrae Giano Bifronte, un uomo con volto giovane e uno anziano, come se l’uno guardasse al passato e l’altro al futuro, all’anno che viene, con speranza. Giano Bifronte era considerato il Dio delle Porte, custode degli ingressi e metafora del passaggio tra passato e futuro, personifica gli inizi e in chiave cristiana diventa simbolo di un nuovo grande inizio, cioè la Nuova Legge. In quest’ottica il volto del giovane alludeva dunque a Cristo, protagonista della Nuova Legge, e quello anziano a Mosè, protagonista della Vecchia Legge.