N. 43 Maria Chiara Berti
30,00 €
- Poster prodotto in Italia con stampa Giclée in alta qualità a 10 colori
- Formato A3, 297 mm x 420 mm
- Carta Fine Art Innova in alphacellulosa da 210 gr, certificata ISO 9706
- Cornice non inclusa
N.B. I poster vengono stampati ogni settimana in base agli ordini ricevuti e non sono disponibili in pronta consegna.
Dopo l’ordine attendi conferma via mail quando saranno disponibili per il ritiro c/o Libredicola, all’interno della stazione ferroviaria di Ferrara.
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Illustrazione di Maria Chiara Berti @mariachiaraberti.atelier
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Ho cominciato fin da piccola a disegnare e usare colori per creare mondi immaginari. Trascorrevo le estati dell’infanzia in montagna dalla nonna, per questo la natura è così presente nei miei disegni: fogli, rami, alberi entrano in scena e partecipano alle emozioni dei personaggi. Dopo la laurea in architettura, ho approfondito la via dell’illustrazione nella scuola internazionale di Sarmede. Adoro la tecnica dell’acquerello, della grafite e dei pastelli. Ho scelto di illustrare la loggia di palazzina Marfisa, un luogo un po’ nascosto di Ferrara che nelle sere d’estate ospita concerti di musica classica, corale o eventi teatrali. Passando da corso Giovecca si può ascoltare un brano al pianoforte, un canto delicato o il suono di un violino romantico. In lontananza il canto dell’assiolo così minuscolo ma con una voce potente che entra dalle finestre delle case aperte, per far entrare un po’ di brezza notturna.
Descrizione
È un po’ fuori dal centro ma ancora dentro le mura la Palazzina Marfisa d’Este, residenza estiva del marchese Francesco d’Este, figlio di Lucrezia Borgia, costruita a metà del 1500 tra giardini esclusivi e ambienti principeschi.
Attraverso il giardino si raggiunge la loggia affrescata a finto pergolato, usata per concerti e piccoli spettacoli un tempo come oggi, quando ospita rassegne musicali e teatrali. Alla morte di Francesco la dimora passò alla figlia Marfisa, amante delle arti e protettrice di Torquato Tasso. L’edificio venne in seguito più volte riutilizzato in modo improprio: solo nel 1906 iniziarono i lavori di recupero e restauro interni e la realizzazione di quattro campi da tennis nell’area del boschetto, concessi poi al Tennis Club Marfisa. Si, proprio quello tanto caro a Giorgio Bassani!