N. 126 Paolo Bevilacqua

da 20,00 

  • Poster prodotto in Italia con stampa Giclée in alta qualità a 10 colori
  • Carta Fine Art Innova in alphacellulosa da 210 gr, certificata ISO 9706
  • Timbrato a secco “The Ferrareser”
  • Cornice non inclusa

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Illustrazione di Paolo Bevilacqua @monkeyfriday

Paolo Bevilacqua, 1976 (ma non li dimostra), ferrarese, una laurea in filologia romanza. Curioso di visivo e di contemporaneo, gli capita di diventare art director in agenzia di comunicazione nella quale si occupa di linguaggi digitali.
Illustratore appassionato, sono suoi i personaggi degli illustri ferraresi che si incontrano ancora in qualche angolo della città. Una predilezione per le illustrazioni vettoriali e le simmetrie, per i cani, per l’estetica del cinema asiatico e la montagna, in estate e in inverno. Le sue rappresentazioni sono un’analisi, del tutto personale, dell’attualità e di quello che ci circonda.

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Descrizione

Il Centro di documentazione del mondo agricolo ferrarese nasce nel 1981 su iniziativa dell’imprenditore agricolo Guido Scaramagli, con il Comune di Ferrara. L’obiettivo era creare un luogo per raccontare il lavoro, le tecniche e la quotidianità della vita rurale tra Ottocento e Novecento. Il patrimonio oggi supera i dodicimila oggetti, raccolti nel corso degli anni e sistemati in una tipica casa colonica costruita attorno al 1950 a San Bartolomeo in Bosco. Alla struttura principale si affiancano il grande fienile e due corpi laterali aggiunti successivamente, che ampliano gli spazi espositivi.
Una sezione particolarmente suggestiva è quella dedicata al teatro dei burattini: nel fienile sono stati ricostruiti due ateliers completi di palcoscenici, scenografie mobili e copioni. Appartengono a due protagonisti del teatro popolare: Ettore Forni e Pompeo Gandolfi. Forni (1877-1959), burattinaio, scultore, drammaturgo e scenografo, lavorò soprattutto nel territorio ferrarese e rodigino, ma anche nelle province vicine. La sua collezione comprende 53 burattini, un centinaio di scenografie, attrezzi di scena, più di 130 copioni, un teatrino con frontone, un secondo teatrino smontabile e numerosi documenti e locandine, testimonianza preziosa di un mondo creativo ormai scomparso.

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